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Nun fate cazzate

Il Magister
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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Pietro (del 06/07/2009 @ 23:53:08, in Politica, linkato 1433 volte)

Constatato amaramente che non c’è nessuno che venda una t-shirt con il Che, dopo aver mangiato la salsiccia (buona, però), mi avvio verso l’uscita della Festa dell’Unità di Roma.
Su un banchetto ci sono copie de l’Unità, in omaggio.
Ne prendo una e me ne vado.
Solo oggi trovo il tempo di scorrere il giornale e devo ammettere di essere parecchio confuso e stupito.
E’ il numero del 3 luglio 2009, all’indomani dell’approvazione del decreto “sicurezza” da parte del governo democraticamente eletto della Repubblica Italiana.
L’Unità è l’organo del PD, e quindi mi aspetto dica cose “di sinistra”, per parafrasare Nanni Moretti.
E invece, guarda guarda….

Il primo strillo, in rosso, riporta, virgolettato, il pensiero di Mons. Sergio Pagano (che apprendo essere il Prefetto dell’archivio segreto del Vaticano: roba da “Il nome della Rosa”…)
Subito sotto, immagine a tutta pagina di un grottesco rondaiolo in divisa, e due note, sulla destra, sulla legge appena approvata.
La prima, quella che salta agli occhi, titolata in rosso, font grande, riporterà sicuramente il pensiero dell’intellighenzia di sinistra.
Manco per niente: riporta l’Allarme Vaticano. Solo sotto, in seconda battuta, senza font rosso e privilegiato, il pensiero del PD.

 

Rileggo il titolo del giornale, per assicurarmi non si tratti di Avvenire. No, è proprio l’Unità, fondata da Antonio Gramsci nel 1924 (importante che l’editore lo sottolinei: aiuta a fugare i dubbi).

Sulla dichiarazione di Mons. Pagano torniamo dopo.

Ora corriamo a pagina 6 a leggere l’approfondimento sul decreto “sicurezza”:

 

Anche qui il pensiero Vaticano viene prima di quello del PD: sia nell’occhiello che nel titolo.

Seguitiamo a leggere e a pagina 7 troviamo quest’altra stupefacente performance di sinistra:

Un trafiletto parla delle opinioni del mondo del lavoro riguardo al decreto. Sono riportati 6 punti di vista:

1) Quello delle Acli sul problema delle badanti che assistono i nostri anziani
2) Quello della CISL sul pericolo criminalizzazione del diverso
3) Quello dell’UGL sulla dubbia efficacia anti-crimine
4) Quello dei medici che rifiutano di denunciare i clandestini per motivi di etica professionale
5) Quello dell’ARCI: “porte aperte da noi anche agli irregolari”
6) Quello del UNHCR, preoccupata per l’equazione immigrato=criminale

Uno di sinistra (non dico addirittura comunista, ma semplicemente un po’ di sinistra) a quale avrebbe dato più evidenza ?
All’opinione della CGIL, forse. Ah, no, scusate. Quella non c’è: evidentemente la CGIL non ha opinioni in merito, o se le ha non le condivide col cronista dell’Unità.
Allora, forse, alla scelta etica dei medici che vogliono disobbedire a una legge che mina il diritto alla salute dell’essere umano.
Oppure a chi urla la vergogna della discriminazione, dall’alto dell’autorità sovranazionale delle Nazioni Unite.

No.

L’Unità evidenzia,  al centro dell’articolo, il problema delle badanti sollevato dalle Acli.
In grande: “«Punite» migliaia di persone che aiutano i nostri anziani”.
Il virgolettato di «Punite» tradisce l’imbarazzo del redattore. Forse i «puniti»  siamo noi, che senza badanti non sappiamo come fare.
E gli anziani sono i “nostri”: mica quelli dei negher africani o della gelida steppa ucraina.
Le badanti, quindi, sono nobili perché assistono i “nostri” anziani. Se assitessero i propri al paese loro, sarebbe poco proficuo per noi e poco nobile per loro.
C’è del nazionalismo in quel “nostri” ? No, sono io che penso sempre male e interpreto anche peggio.

Interpreto così: il concetto è quello cavalcato anche da tanta altra stampa: “Ora avete l’immigrata in nero che pulisce il culo al nonno rompiballe e bilioso, deve sopportarlo anche se la tratta a pesci in faccia, deve stare zitta e buona perché è irregolare e non ha diritti, la pagate poco, senza garanzie di legge e di contratto, e al buon bisogno, se est europea e piacente, potete anche darle una palpata ogni tanto. Lei zitta, perché clandestina. Adesso, invece, con questa cavolo di legge vi tocca metterla in regola, spendere di più, farle un contratto e rispettarne i diritti, sennò ve la cacciano via e addio palpate a sbafo (per non parlare della cacca del nonno per tutta casa).”

Ma davvero sono le badanti il problema della legge anti criminalità ?
E’ questo il PD-pensiero ?
E ci fanno pure i congressi fiume densi di laceranti dibattiti per capire dove hanno sbagliato perdendo i consensi dell’elettorato ?

Ormai triste, ripenso alla salsiccia mangiata, (almeno quella non traditrice, con buona pace del pover pursel  - nel senso del maiale), e ho un ultima riflessione, sicuramente faziosa ed erronea, sul concetto esposto in apertura del giornale da Mons. Pagano:

Il processo a Galileo deve insegnare alla Chiesa un atteggiamento che vale anche oggi: e cioè una certa prudenza, la necessità di approfondire questioni come la ricerca scientifica, l’uso delle staminali, la genetica”.

La mettiamo in prima pagina sull’Unità, sta frase ?
Vi sembra rivoluzionaria ?
Vi sembra innovativa ?
Un segno di apertura ?
E’ “di sinistra” ?

Io la leggo per come è scritta, ossia:

“Per dar ragione a Galileo c’abbiamo messo 500 anni: prudenzia cristianucci ! Impariamo la lezione ! Cos’è tutta sta fretta di far chiarezza dottrinale sui quesiti scientifici di oggi, staminali e genetica in primis ? C’è tempo, c’è tempo. La Chiesa di Roma è eterna e non ha fretta. Ne riparliamo tra cinque secoli.”

Mi si è rotto un piatto, stasera: userò l’Unità per incartarne i cocci.
Almeno non ci faremo male, né io né il compagno netturbino sottoproletario, che, poveretto,  è costretto agli straordinari per finire di pagare il leasing della Classe A.

 

 
Di Pietro (del 14/09/2009 @ 12:07:25, in Politica, linkato 2374 volte)

Vicino ad Orgosolo, in Sardegna, c'è un piccolo paese abbandonato.

A prima vista sembra una ex comunità religiosa, vista l'imponenza della chiesa che fa parte dell'abitato.

Ma un murales all'ingresso, fa capire che si tratta di qualcos'altro:

Pratobello

Il borgo fantasma è Pratobello. Si tratta di una storia del 1969.

In quell'anno lo stato italiano decise di impiantare in quella località un poligono militare, e venne costruito questo borgo che avrebbe dovuto ospitare i militari di stanza al poligono e le loro famiglie.

Ma lo stato italiano non aveva fatto i conti con gli abitanti del luogo, pastori e agricoltori, che proprio dalle terre che avrebbe occupato il poligono, traevano il loro sostentamento.

Nacque una protesta popolare e pacifica che portò all'occupazione dei campi, mettendo in scacco le forze dell'ordine chiamate a sgomberare l'area.

Dopo alcuni mesi il popolo vinse, e l'area venne abbandonata dall'esercito.

Il piccolo borgo di Pratobello è ancora li, disabitato e in rovina, a memoria di una vittoria del popolo sugli abusi del potere.

Su tutto troneggia la chiesa, ormai in rovina anch'essa, grande a dismisura: serviva a ricordare a chi avrebbe dovuto provare armi che uccidono esseri umani, che dio è dalla parte di chi spara meglio.

Ecco le foto del borgo fantasma.

 

 
Di Pietro (del 18/09/2009 @ 18:25:18, in Politica, linkato 1508 volte)
A volte internet riserva delle sorprese piacevoli.

A Roma si usa dire (o meglio si usava fino a un paio di generazioni fa): “Ma chi sei, Cacini ?” o anche “E’ arrivato Cacini !”, riferendosi a qualcuno che si presenta con modi da spaccone e da bullo “so tutto io”.

Per curiosità, vado a cercare notizie su tale modo di dire e scopro che Cacini era un comico d’avanspettacolo dei primi anni del ‘900, famoso appunto per essere provocatore del pubblico con spacconate e sbruffonate.

Fin qui, interessante, ma nulla di particolarmente esaltante.

Il bello viene leggendo la biografia di Cacini. Tra le altre cose scriveva canzoni per i suoi spettacoli.

Una di queste canzoni, venne plagiata da Mario Ruccione per il ritornello di “Faccetta Nera”.

E allora ?

E allora scopro, leggendo le informazioni su “Faccetta nera”, che uno dei cavalli di battaglia della propaganda fascista, per giustificare “eticamente” l’invasione dell’Abissinia da parte del nostro esercito, fu proprio la condizione delle donne Abissine, dipinte come schiave e vittime di un regime brutale, che dovevano quindi essere salvate dal mondo civile (cioè dall’Italia fascista…).

Non so perché, forse sono strano forte, ma il pensiero è corso a quanto ci dissero durante l’invasione dell’Afghanistan a proposito delle donne, dei talebani e del burka.

Corsi e ricorsi storici, vecchi trucchetti o solo mia superficiale malizia ?
 
Di Pietro (del 07/10/2009 @ 23:25:04, in Politica, linkato 930 volte)

Cancellato il lodo Alfano

 
Di Pietro (del 11/10/2009 @ 12:52:42, in Politica, linkato 874 volte)

Vedo due analogie a mio avviso inquietanti.

La sinistra lamenta da anni il conflitto di interessi di Berlusconi in merito al possesso delle televisioni, ma quando è stata al potere, nonostante continue minacce in tal senso,  non ha fatto nulla per risolverlo.

La destra lamenta da anni l’accanimento della magistratura contro Berlusconi, ma quando è stata al potere, nonostante continue minacce in tal senso,   non ha mai fatto la riforma della giustizia che dice essere indispensabile per depoliticizzare la magistratura.

Mi pare proprio che ci sia un gioco delle parti in cui i due avversari si minacciano a vicenda in una sorta di strategia della tensione paventando reciproche rappresaglie che servono solo a mantenere un equilibrio di poteri contrapposti.

E noi stiamo nel mezzo, patendo i danni dell’informazione addomesticata e dell’inaccessibilità della giustizia.

 

 
Di Pietro (del 21/10/2009 @ 19:52:38, in Politica, linkato 1066 volte)

Agghiacciante propaganda "politica" a Roma.
Vorrei commentare la cosa ma, onestamente, non trovo le parole.

Il popolo della vita

Mi viene da dire solo che, se i bambini che nascono possono arrivare a pensare da grandi un cartello come questo, forse l'aborto non è poi così negativo.

 

 
Di Pietro (del 25/10/2009 @ 23:27:05, in Politica, linkato 959 volte)

Oramai me lo aspetto: presto o tardi uscirà un dossier della CIA che ci spiegherà che Che Guevara lasciò Cuba dopo la rivoluzione per una lite sentimentale con Fidel Castro....

 

 
Di Pietro (del 06/12/2009 @ 13:38:13, in Politica, linkato 1110 volte)

Due immagini del No B Day del 5 docembre 2009 a Roma San Giovanni.

I cittadini e lo Stato.

No B Day 05/10/2009 - San Giovanni - Roma

No B Day 05/10/2009 - San Giovanni - Roma

 

 
Di Pietro (del 14/12/2009 @ 22:38:53, in Politica, linkato 913 volte)

Da sempre il centro destra ha fatto del problema sicurezza un suo cavallo di battaglia. Anche quando il problema, in realtà, è marginale perchè le nostre città non sono, statisticamente, così pericolose. E i dati sui crimini commessi sono in calo.

Ma un problema sicurezza, in effetti, c'è.

La sicurezza, personale, del Premier Silvio Berlusconi.

Ieri è stato aggredito a Milano, fortunatamente non da un avversario ideologico o politico, ma da una persona in cura da anni per problemi comportamentali. Un gesto sconsiderato e censurabile di una persona malata e non il frutto di un clima d'odio, per fortuna. Uno squilibrato che si avventa contro un personaggio pubblico, probabilmente per il solo fatto che il personaggio è appunto pubblico e famoso: non sembra c'entri nulla la politica (altrimenti sarebbe stato estremamente più grave).

Il problema sicurezza non è che qualcuno sia stato in grado di colpire Berlusconi: in una situazione come quella nessun professionista della sicurezza avrebbe potuto proteggerlo al 100%. Il rischio zero, o quasi, si ha solo non esponendosi alla folla.

Ma nessun professionista della sicurezza, fosse anche il più cialtrone imbranato e incapace, avrebbe permesso alla persona che doveva proteggere di USCIRE NUOVAMENTE DALLA MACCHINA DOVE ERA STATO POSTO AL SICURO dopo l'aggressione.

E invece Berlusconi, dopo essere stato portato in macchina ferito, E' SCESO DI NUOVO quando nessuno poteva sapere quale fosse realmente la minaccia cui si esponeva.

Il perchè, ve lo siete chiesto ?

 

 
Di Pietro (del 23/02/2010 @ 10:21:03, in Politica, linkato 1066 volte)

Colpo di scena nella campagna elettorale per le regionali del Lazio: Emma Bonino si comporta all'improvviso e inaspettatamente da "radicale" doc e inizia lo sciopero della fame e della sete per protestare contro nuovi problemi di stringente attualità:

  • La RAI non dà spazio alla campagna elettorale dei Radicali
  • Le istituzioni boicottano la raccolta firme per la presentazione delle liste dei Radicali

Temi nuovi, originali e freschi, direi quasi imprevedibili: il PD stupisce, colto alla sprovvista.

 

 
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