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Io abito tra Loreto e Turro e quando son contento sburro

Alfieri (Elio e le storie tese)
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Pietro (del 07/07/2009 @ 16:14:59, in Musica, linkato 1266 volte)

Di tutto di più su http://handlarn.ath.cx/ftp/mp3/Musik.

Scaricate solo se avete i diritti d'autore, ovviamente.

(thnks Supermario)

 


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Di Pietro (del 13/07/2009 @ 10:42:07, in Comunicazione, linkato 1587 volte)

In un ipermercato romano c'è la seguente promozione:

Titoli Disney

Apprendiamo che la Disney si è cimentata con nuovi titoli:

  • Alla ricerca di meno: in tempi di crisi economica, bisogna accontentarsi
  • La siranetta: nuova creatura del mare
  • Monters & co: forse una versione hard, con esplicito richiamo alla monta

Un simile coacervo di errori in un solo cartello è da oscar....

 


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Di DIY (del 16/07/2009 @ 08:27:07, in Le segnalazioni del Dott. DIY, linkato 971 volte)

La sentenza sul caso dell'omicidio di Gabriele Sandri (analogamente a quanto appena avvenuto anche per il caso di Federico Aldrovandi, senza andare a scomodare poi Carlo Giuliani), mi ha suscitato la seguente riflessione.

Parafrasando una battuta di Biascica, personaggio della nota serie tevisiva "Boris" il quale, alla richiesta di non biastimare sul proprio posto di lavoro, rispondeva testualmente "... nun ce pagate gli straordinari di aprile, almeno fatece bestemmia'...", probabilmente, all'interno delle nostre forze dell'ordine deve essere passato  il messaggio che, mutadis mutandis, dovrebbe essere piu' o meno il seguente:

"... nun ce pagate gli straordinari, almeno fatece spara'..."


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Di Pietro (del 21/07/2009 @ 13:09:34, in Marketing, linkato 1123 volte)

Questo commerciante del centro di Firenze ha pensato bene di attrarre clienti tra i turisti, usando anche lui l'idioma della perfida Albione.

A parte alcuni aggettivi posposti al sostantivo (errore veniale), la perla sono le bibite fresche che in inglese diventano qualcosa di simile a "potrebbe bere...."

Negozio di Firenze


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Di Pietro (del 21/07/2009 @ 14:26:01, in Fotografia, linkato 2227 volte)

Ho avuto l'occasione di visitare e fotografare un luogo molto particolare.

Si tratta dello stabilimento ormai abbandonato della Prosider in via dei Romagnoli a Ostia Antica.

Era lo stabilimento dove venivano realizzate tutte le cabine telefoniche della SIP prima e della Telecom Italia poi.

Stabilimento Prosider Ostia Antica - RM

Guarda le foto

Un grazie a Ettore, compagno di avventura e guardia del corpo...;)

 


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Di Pietro (del 21/07/2009 @ 18:37:41, in Soprannaturale, linkato 1343 volte)

Per strada mi sono imbattuto in una locandina.
All'inizio, vista di sfuggita, pensavo fosse una pubblicità satirica del Vernacoliere.
Ma che ci fa una pubblicità del Vernacoliere di Livorno a Roma ?

E infatti era una locandina vera:

Le Canzoni di Padre Pio

Le Canzoni di Padre Pio

Testi di Padre Pio e, tra gli interpreti, Nino Castelnuovo e Giuseppe Cionfoli.

Si, proprio loro: il Castelnuovo dell'olio Cuore e il Fra Cionfoli di Sanremo 1982...

 


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Di Pietro (del 22/07/2009 @ 10:41:10, in Comunicazione, linkato 935 volte)


(foto D.I.Y., Tremiti 2009)

 


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Di Pietro (del 23/07/2009 @ 13:09:42, in Fotografia, linkato 952 volte)


Ho visitato la mostra "Scatti di guerra" presso le Scuderie del Quirinale.
Sono i lavori di Tony Vaccaro e Lee Miller fatti durante lo sbarco in Normandia e l'avanzata delle forze alleate in Europa, alla fine della seconda guerra mondiale.
Peccato che, a fronte dello sfarzoso allestimento, si sia lesinato sui vetri che incorniciano le foto: un vetro anti-riflesso avrebbe consentito di vedere le foto.
Le cornici, invece, si vedevano abbastanza bene.
Altro risparmio inspiegabile, le indicazioni su chi fosse l'autore delle foto. Assolutamente non intuitivo, all'inizio, capire che a destra c'erano le foto di Vaccaro e a sinistra quelle della Miller: solo due cartellini formato biglietto da visita, distrattamente incollati su ciascun lato all'inizio della mostra, davano qualche indizio...
Si poteva far meglio, peccato.


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Di Pietro (del 28/07/2009 @ 18:16:24, in Media e Tv, linkato 1838 volte)

Giacomo CiarrapicoHo scoperto da poco la serie Boris.

Perla baluginante nel grigio panorama asfittico delle produzioni televisive italiane, proprio di queste si fa beffa.

E’ un evidente collage di frammenti di vita vissuta, da chi dietro le quinte ci vive da anni.

Uno sguardo ironico ai meccanismi che regolano e muovono la macchina dello spettacolo di serie c, quello che popola le nostre reti televisive, ormai unica produzione italiana di intrattenimento audiovisivo, ahimè.

Un cast di attori perfetto, caratteristi fantastici, che danno vita a personaggi cinici, falsi, deboli coi forti e forti coi deboli. Cioè personaggi veri, credibili e politically uncorrect come solo la vita vera sa essere.

Autore della serie (anzi delle serie, due già trasmesse, la terza in corso di realizzazione), sceneggiatore e regista di parecchi episodi Giacomo Ciarrapico.

Ciarrapico, Ciarrapico, questo nome non mi è nuovo…

Poi ricordo.

Era una sera del lontano 1998 e mi trovavo a mangiare una pizza con mia moglie in una piccola pizzeria all’angolo tra via del Vignola e via Flaminia a Roma.

Accanto a noi una coppia di ragazzi che discutono con entusiasmo di un film che hanno appena visto.

Dopo un po’ uno dei due si gira verso di noi e ci invita ad andare a vedere un film eccezionale, opera prima di un giovane regista, che loro avevano appena visto. Assolutamente da vedere, da non perdere.

Il film si intitola “Piccole anime” e viene proiettato in una saletta d’essai dalle parti di via dei Gracchi, il Labirinto (ormai chiusa, perché nell’era del Panem et Circenses  c’è spazio solo per i maxi cinema da 50 sale che proiettano tutte 50 minchiate contemporaneamente; non a caso anche il Colosseo era bello grosso).

L’entusiasmo della segnalazione era onestamente sospetto.

Insisti, insisti, alla fine si decidono a gettare la maschera: uno dei due era tale Giacomo Ciarrapico, regista esordiente del film in questione.

Ci andammo a vederlo, e ci piacque pure.

Sono contento di scoprire che, dopo dieci anni, dietro alla cosa più interessante e divertente che produca la tv italiana, ci sia proprio quel Giacomo Ciarrapico, inventore del pizza-marketing.


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Di Pietro (del 04/08/2009 @ 13:44:56, in Soprannaturale, linkato 1261 volte)

La Chiesa Cattolica ha alzato un polverone contro l’adozione della RU486 in Italia.

Mi pare che ci sia molta confusione nelle argomentazioni della Santa Sede.

In Italia esiste una legge che consente l’aborto, e contro questa legge la Chiesa si è sempre pronunciata con decisione, cercando di imporre dogmi di fede allo stato laico.

Cosa cambia con la RU486 ?

Assolutamente nulla.

Se per la Chiesa l’aborto è un omicidio, che differenza passa tra un mezzo per compierlo o un altro, ai fini dottrinali ?
In altre parole: è più grave uccidere un uomo sparandogli con una calibro 9 o con un 765 ?

Credo sia esattamente la stessa cosa.

Ma all’ombra di San Pietro non sono sciocchi. Sanno bene che la differenza è nulla.

Quindi, escludendo l’ignoranza, qual è la differenza ?

Semplice: non riuscendo a convincere la coscienza della gente con la forza degli argomenti della dottrina, cercano scorciatoie. E’ tipico della Chiesa, laddove incapace a fare il proprio mestiere, ricorrere a mezzucci e aiuti da parte di terzi.

Si fa leva sulla paura.
Si sposta il punto focale dal fatto che l’aborto è considerato un omicidio, al fatto che abortire chirurgicamente spaventa di più le pazienti che quindi scelgono di non abortire NON per non commettere omicidio ma per paura di soffrire.

La vera vittoria della Chiesa sarebbe un paese in cui l’aborto è legale ma non viene scelto dalle donne perché convinte, profondamente, che non si debba fare. Convinte da argomenti dottrinali credibili.

Ma è troppo difficile trovarne (o forse non ci sono proprio ?) e allora vai con i mezzucci.

Se questa è guida spirituale, morale e etica, beh siamo veramente alla frutta.

 


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