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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 27/06/2007
Chi lavora in una grande azienda può capirmi.
E' molto di moda, ultimamente, comunicare ai dipendenti i valori etici della propria azienda, la sua missione benefica per il mondo, l'orgoglio di farne parte.
C'è un piccolo equivoco di fondo.
Noi siamo qui come lavoratori. L'azienda paga il nostro lavoro e noi, o almeno molti di noi, lo svolgiamo al meglio. Con un orario da rispettare, con delle regole da seguire, con dei diritti tutelati non dall'azienda ma dalle leggi dello stato.
Non c'è etica in tutto ciò.
E' un rapporto contrattuale. Punto.
Io lavoro e rendo 100. Tu mi paghi 60. Tu guadagni 40, che costituisce il reddito sacrosanto dell'impresa. Il 60 che mi dai, me lo darebbe anche un'altra azienda.
Non è un credo, una religione o un ideale. E' "lavoro".
E non sono orgoglioso di lavorare per vivere. Ne ho la necessità. Come mangiare e bere: non sono mai stato orgoglioso di mangiare o di bere. A volte mangio cose buone a volte cose meno buone. La differenza è la qualità, non l'essenza.
Mi basta, quindi, che l'azienda sia in grado di garantirmi un dignitoso benessere economico e ambientale.
Sono orgoglioso, di tanto in tanto, di lavorare per permettere a me e ai miei cari di mangiare e vivere. E neanche troppo bene, in fin dei conti.
Quindi, per favore, non riempiamoci la bocca con i valori dell'azienda, con l'orgoglio del "brand" e altre cose come queste.
Sono parole vuote che sconfinano facilmente nel ridicolo.
L'azienda per cui lavoro mi ha comunicato di aver sottoscritto per me una polizza gratuita di assistenza sanitaria integrativa. Wow, che bello ! Chissà cosa mi offre !! Corro a leggere su http://www.fondoest.it/Prestazioni.asp il regolamento (scaricatevi il pdf Piano Sanitario Dipendenti Full-Time CCNL TERZIARIO) e apprendo con gioia che, tra i grandi interventi chirurgici che l'assicurazione copre, c'è: "Reimpianto di Arti, Interventi su Anca e Femore anche con impianto di Protesi non conseguenti a trauma" (pag. 23 del pdf)

In pratica, se mi cade un braccio da solo, così, senza trauma, me lo riattaccano....
Roberto ipotizza un intervento assicurativo in convenzione: "salve, mi può reimpiantare l'arto?" "certo, signore, dov'è?" "eccolo qua" "ecco fatto, signore" "ma, me lo ha di nuovo appuntato con una spilla da balia, è la quarta volta che mi cade questa settimana" "signore mio, cosa vuole che le dica? ma poi il problema qual è, essendo coperto dall'assicurazione l'intervento è gratuito"
Fotografie del 27/06/2007
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