Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
A spasso per le strade di Camerino scopro che ci si può specializzare in generale....
Di Pietro (del 26/03/2008 @ 11:33:16, in Politica, linkato 1070 volte)
Poster elettorale di Nicola Zingaretti.
"Trasformare i rifiuti in risorsa", un proposito un po' trito: mafia e 'ndrangheta lo fanno già da decenni e con strepitoso successo.
A Pasqua si sgozza l'agnello e siamo tutti più buoni.
(Moreno, Pasqua 2008)
Un’interessante considerazione sulla valenza simbolica delle cose. La pipa. Nell’immaginario comune la pipa è legata al marinaio, al pastore, a chi vive una vita avventurosa o agreste. Ne deriva una visione bucolica e positiva. Ma perchè la pipa è legata, nell’iconografia classica, al pastore e al marinaio ? Semplice: il pastore e il marinaio erano poveri e la pipa era il fumo dei poveri. I ricchi fumavano il sigaro che, oltre a essere costoso, non si può fumare tutto e se ne butta la parte finale. I poveri, invece, fumavano la pipa che permette di usare completamente il tabacco e anche di riutilizzare, talvolta, proprio i mozziconi buttati dai ricchi.
Un po' di info sulla pipa
Vi ricordate il caro vecchio gettone del telefono ?
Anni fa, quando ancora giravano come moneta valida a tutti gli effetti (lire 200), mentre lavoravo in cassa in un supermercato (si, ho fatto anche questo, ahimè), un cliente mi paga con un gettone particolare, che ho conservato gelosamente come reliquia. Era un gettone un po' strano, un po' diverso dagli altri:
Nientemeno che un gettone telefonico della vecchia TETI del 1945.
Quoto dal sito della trasmissione Report di Milena Gabanelli uno stralcio di un discorso di Robert Kennedy nel 1968:
“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”.
(Robert Kennedy)
Sono passati 40 anni ma il modello è sempre lo stesso: il PIL continua a misurare la "qualità" della nostra vita.
Continuiamo a confondere le merci con i beni.
Metro B - Roma
L'amico Fabio mi segnala questo simpatico volantino di una macelleria che:
- effettua le consegne a dominicilio
- vende il vino in bottiglia al kg.
Di Pietro (del 10/03/2008 @ 19:31:38, in Politica, linkato 1008 volte)
Tra poco dovremo scegliere:
PDL: Popolo della libertà PD: Partito democratico
PDL, PD....
Una elle li differenzia.
Solo una elle.
Temo null'altro.
Per un appassionato, quale io sono, di archeologia industriale, c'è un posto speciale a Ostia (RM) dove affiora (letteralmente, dalla sabbia) una traccia tangibile di un glorioso passato tecnologico. Una traccia che probabilmente ben pochi casuali spettatori ,vedendola, saprebbero mai riconoscere.
Percorrendo il lungomare di Ostia, all'altezza dello stabilimento balneare la Vecchia Pineta, si nota sul lato stradale dell'entroterra una piccola costruzione che oggi ospita un'associazione di categoria del litorale:
Ostia (RM) 2008
La casetta ha un bel po' di anni. Ecco com'era nel 1947:
foto Alinari dal volume "Italcable 1921 1981" - Ostia 1947
Quasi di fronte a tale casetta, su una terrazza che dà sul mare, c'è un cippo di marmo che reca delle iscrizioni difficilmente leggibili:
Ostia (RM) 2008
Di cosa si tratta ? Il cippo ricorda i dipendenti caduti di una grande azienda italiana che oggi non c'è più: l'Italcable, fusa in Telecom Italia nel 1994.
Sulla spiaggia sotto alla terrazza, scavando appena la superficie della sabbia, affiora tutt'oggi, ormai corroso dagli anni, il cavo cablografico che univa l'Italia a Malaga e che, giunto a Ostia, veniva smistato nella "casetta" di cui sopra, nata proprio come "casotto di approdo" dell'Italcable:
Ostia (RM) 2008
Ostia (RM) 2008
Ostia (RM) 2008 da Google Maps
Dalla pubblicazione "Italcable 1921 1981" (Foto Alinari, 1981), oltre alla foto del casotto di approdo nel 1947, viene anche quest'altra immagine che documenta, testualmente:
"Castel Fusano, 1947: approdo e alloggio del cavo"
foto Alinari dal volume "Italcable 1921 1981" - Ostia 1947
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