Immagine  
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Pala e piccone

dal film I soliti ignoti
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Pietro (del 24/06/2008 @ 12:55:07, in Marketing, linkato 1187 volte)

E' di questi giorni, sulle televisioni nazionali, lo spot per un nuovo modello della Lancia.
Interpretato da Richard Gere che, con sorrisetto ebete, parte da Hollywood in macchina e arriva in Tibet (senza nemmeno prendere la nave, wow !).
Arrivato nei pressi di un monastero buddista, si ferma e si intrattiene coi piccoli bimbi vestiti da bonzi.
Mentre sta per fermare la macchina, l'astuto pubblicitario fa specchiare sulla lucida fiancata una figura di monaco clone del Dalai Lama....

Spot Lancia

E bravo Richard Gere !
Come suggerito dal Dr D.I.Y, ricorda proprio la strofa de "Il testamento" di Fabrizio De Andrè:

"[...]a te che sei per tirare avanti
costretta a vendere Cristo e i santi[...]"


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Di Pietro (del 23/06/2008 @ 14:22:33, in Marketing, linkato 2316 volte)

Vesuvio ed Etna
Stazione centrale di Napoli

 


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Di Pietro (del 13/06/2008 @ 11:26:38, in Comunicazione, linkato 1158 volte)

Sonda Cassini

Una scuola privata promette ai suoi clienti:
"Come la sonda Cassini raggiungerete i vostri obiettivi"

La sonda Cassini, partita dalla terra nel 1997, ha raggiunto il suo obiettivo, Saturno, nel 2004 (Fonte ESA).
Inoltre il costo della missione è stato di 3,3 miliardi di dollari U.S.A. (Fonte NASA).

Come pubblicità di una scuola privata, il paragone tempi/costi, non mi pare proprio il massimo...

 


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Di Pietro (del 03/06/2008 @ 12:03:15, in Comunicazione, linkato 1589 volte)

Una perla della comunicazione esposta all’interno della stazione Napoli Centrale:

Stazione di Napoli

“Chiunque accerti la presenza di inconvenienti derivanti da calamità naturali o da nubi tossiche, o da fughe di gas, o da presenza di ordigni, o rilevi un’alterazione del normale assetto di viaggio di un veicolo in transito o in sosta, o rilevi la presenza di un incendio nel piazzale, al materiale rotabile, o ai fabbricati  o ai depositi”

Quindi, se avviene un terremoto e ti crolla la stazione, o se c’è una nube tossica, tu passeggero rilevi “degli inconvenienti” (!!!) e devi dare l’allarme….. “Inconvenienti”….
Oppure rilevi “un’alterazione del normale assetto di viaggio di un veicolo in transito o in sosta”.
Ma che vuol dire ?? Che ne so io qual è “il normale assetto di viaggio” di un treno ?

Poi si completa il quadro grottesco con l’introduzione dell’Attivatore dell’emergenza. Costui è colui il quale, da te allertato, stabilisce cosa fare per gestire l’emergenza. Quindi sarebbe un Gestore dell’emergenza e non un Attivatore. L’attivatore sarà, semmai, chi ha causato il terremoto, sparso la nube tossica o posto in loco l’ordigno ! (E infatti nella versione inglese si parla più propriamente di Emergency manager).

 



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Di Pietro (del 03/06/2008 @ 11:44:08, in Comunicazione, linkato 1126 volte)

In occasione del vertice FAO che inizia oggi a Roma, attorno alla sede della FAO a Circo Massimo sono stati affissi una serie di poster che richiamano l'attenzione sui 5 cubani detenuti negli Stati Uniti da anni con l'accusa di spionaggio.

Tutta Cuba è piena di foto con la campagna per la loro liberazione, con lo slogan "Volveran !" ("Torneranno !").

 Volveran

Peccato che chi ha ideato la grafica dei poster affissi a Roma, ha deciso che il termine Volveran, essendo straniero, dovesse contenere delle lettere esotiche.
E quindi è diventato: "Wolveran", una specie di supereroe....

Wolveran

 


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Di Pietro (del 30/05/2008 @ 11:04:52, in Politica, linkato 1229 volte)

Perle di saggezza
(grazie a Rob)

 


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Di Pietro (del 27/05/2008 @ 09:14:26, in Pensieri sciolti, linkato 3758 volte)

Pur vivendo a pochi chilometri dalla Capitale dello Stato Italiano, sono vittima del digital divide. Dove abito la banda larga non arriva, e ti devi accontentare del modem a 56K (quello che quando si collega raglia come un somaro e ti riporta agli albori della tecnologia: molto commovente e pittoresco, ma tragicamente inadatto all’attuale internet).
Dopo alcuni anni di attesa (“Ora arriva l’ADSL, ora arriva….”) mi convinco a staccare la linea Telecom per risparmiare almeno i soldi del canone (e ora aspetto Zingaretti che ha promesso il WiFi….).
A oltre sei mesi dalla cessazione del rapporto e dal distacco della linea, mi arriva all’improvviso un “Conto telefonico”. Grande stupore, un po’ di curiosità e apro la busta.

Tale busta, recapitata a pagamento dal servizio postale, contiene:

n° 1 foglio totalmente bianco, che reca la scritta, sgarzella e simpatica nel look, “Telecon news”. Il foglio è bianco su entrambi i lati e ne deduco che la Telecom non abbia news per me.

n° 1 foglio recante sul fronte la dicitura “Conto Telecom Italia n. 3/08” – Fattura del 09/05/2008 e sul retro il relativo dettaglio.

 

 

Inizio a indignarmi: cosa mi vorranno far pagare, che il telefono l’ho staccato da oltre sei mesi ?
Niente paura, le mie finanze sono salve: a caratteri cubitali c’è scritto “Attenzione: non c’è niente da pagare”, e più in piccolo “Il totale che appare su questo conto non è da pagare e le verrà interamente abbuonato”

Ma dai ! Che buoni !! Ma quant’è questo conto che mi viene abbuonato ?

La bella cifra di 1.79 euro.

Tale cifra, fatturata il 9 maggio 2008, è relativa a:
Consegna elenchi telefonici 07 settembre 06 (sic !!!): Euro 0.96
Spese spedizione Conto Telecom Italia (le maiuscole sono letterali: il Conto Telecom Italia non è un conto normale: e il Conto Telecom Italia):  Euro 0.53
IVA 20%: Euro 0.30

In pratica, la macchina burocratica inarrestabile mi fattura nel 2008, dopo sei mesi dal distacco del telefono, la consegna degli elenchi telefonici effettuata nel 2006, due anni prima !
E si sprecano due fogli di carta, una busta, la spedizione postale per dirmi “Ci devi 1.79 Euro ma te li abbuoniamo”.
Una comunicazione di cui onestamente mi sfugge il senso. Sarebbe già stato ridicolo chiedermi dopo due anni i 96 centesimi della consegna degli elenchi ma addirittura dirmi “Mi devi sti soldi ma te li abbuono” è veramente il massimo: non c’è un episodio così burocraticamente grottesco neppure in Brazil di Terry Gilliam.
Ma forse il senso della missiva è dare una immagine positiva e magnanima dell’azienda. Io l’ho travisato, scambiandolo per inefficienza. Che ingrato e ignorante sono !
Come se avessi affermato che Waterloo è stata la più grande vittoria di Napoleone….

 


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Di Pietro (del 26/05/2008 @ 13:03:00, in Politica, linkato 1075 volte)

"Il popolo è minorenne......" diceva Volontè in "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto".
Al minorenne si deve parlare per concetti semplici, schematici, immediati.....

 Cittadini di Nettuno !
(manifesto elettorale a Nettuno - RM)

Berlusconi = Stabilità
Fini = Certezza
Bossi = Sicurezza

 


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Di Pietro (del 26/05/2008 @ 11:00:35, in Pensieri sciolti, linkato 1011 volte)

Comodamente seduti, ad ammirrare il killer.

Altre foto della Giornata Azzurra a Pratica di Mare

 


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Di Pietro (del 23/05/2008 @ 14:14:27, in Marketing, linkato 1090 volte)

Negli ultimi anni, nei negozi di generi alimentari, è un susseguirsi di disclaimer rassicuranti per la clientela:

"Da noi non ci sta la mucca pazza" (e mi viene in mente Guzzanti "So' boni tutti a mettece 'na scrittaaaa")
"Da noi non ci sono carni estere"
"Da noi non ci stanno le galline con l'aviaria"
etc. etc. etc.

L'emergenza di oggi è la diossina nelle mozzarelle di bufala campane, e immancabile appare il cartello rassicurante:

Bufala campana del Lazio....

Delle due l'una: o la mozzarella è "di bufala campana", o il latte viene dal Lazio.
Nei miei ricordi di geografia, Latina, Frosinone e Roma non sono in Campania.

A questo punto scegliete voi:
E' meglio essere a rischio diossina per il latte campano o farsi spacciare dell'ottimo latte di bufala laziale come campano ?

 Postilla: mi sono voluto togliere la curiosità di capire cosa indichi il marchio DOP. In fin dei conti, magari, per la normativa vigente si può chiamare "Mozzarella di bufala campana" anche la mozzarella fatta col latte di altre regioni. E invece, sul sito http://www.mozzarelladibufala.org/dop.htm, leggo testualmente:

"Per poter ricevere l’appellativo deve  sussistere perciò la condizione per cui la produzione delle materie prime e la loro trasformazione fino al prodotto finito devono essere effettuate nella regione delimitata di cui il prodotto porta il nome. "

 


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